Gli Italiani come si sa amano il gioco d’azzardo in tutte le sue forme; da quella tradizionale del lotto, alle scommesse sportive, ai casinò ora anche online; la scelta per poter giocare è diventata decisamente vasta, forse addirittura esorbitante.
Sopratutto nel mondo del gioco d’azzardo online, però, bisogna utilizzare una serie di cautele, ed un minimo di buon senso per non incorrere in bufale o truffe vere e proprie; innanzitutto, anche se non è il tema specifico di questo articolo, il giocatore deve accertarsi che l’operatore prescelto abbia la licenza o concessione per operare in Italia, concessione che viene rilasciata nel nostro paese dall’ente a ciò preposto, ovvero dall’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato. Questo passo preliminare evita al giocatore di incorrere in spiacevoli sorprese: nel migliore dei casi si tratterà di un operatore autorizzato all’estero ma non in Italia, e quindi le eventuali vincite saranno tassate nel nostro paese come “altri redditi”; nel peggiore l’operatore potrebbe essere un vero e proprio “portale civetta” che ci spillerà solo denaro senza che il giocatore abbia mai avuto, neanche come possibilità potenziale, la benchè minima occasione di vincere.
Ma al di là del caso specifico sopra riportato, ammettendo che tutto sia regolare e legale, ovverossia che abbiate scelto un operatore concessionario AAMS, è altresì possibile imbattersi in siti, annunci, guide che promettono vincite sicure o vendono software capaci su presunte basi statistiche di avvicinarsi con ragionevole certezza all’esito esatto di una competizione sportiva, od al risultato di una roulette o di un blackjack.
D’altronde è tradizione degli italiani non solo tentare la sorte, ma anche affidarsi alla scaramanzia, ai segni premonitori, ai “presagi”: l’interpretazione dei sogni e la famosissima “Smorfia”, una sorta di “manuale” per l’interpretazione ai fini del gioco dell’esperienza onirica, sono testimonianze di una cultura italica atavica ma tramandata fino a noi. E’ dunque normale che, con questo background culturale, si possa essere indotti a sperare davvero nell’esistenza di metodi di vincita al gioco o di sistemi di predizione degli eventi sportivi su base statistica.
Bisogna distinguere tra “i sistemi per vincere online”, spesso ospitati da siti e portali sul gioco d’azzardo in modo gratuito o distributi tramite guide in PDF, anch’esse gratuite, e software (soprattutto per le scommesse sportive o per la valutazione delle tendenze dei mercati di valute, azioni e derivati) che vengono proposti “a pagamento”.
Quando si tratta di guide gratuite che illustrano pseudo-sistemi di vincita sicura, il presupposto della gratuità del metodo e della condivisione da parte dell’autore con tutti gli internauti, potrebbe ingenerare, e di solito così accade, un certo affidamento nel lettore o nel giocatore, che tende quindi a fidarsi, o quanto meno a sperimentare il metodo proposto. In questo caso non si tratta di truffe vere e proprie, ma, potremmo dire, di tecniche sediziose ed ingannevoli di marketing. Infatti i sistemi di gioco, magari alla roulette od al blackjack, esistono da quando esiste il gioco d’azzardo, e sono stati codificati quasi tutti (possiamo citare ad esempio il sistema Martingale per la roulette) intorno al 700-800 senza che mai alcuno si sia arricchito sul serio. La finalità vera delle guide o dei portali che propongono questi sistemi di vincita, non è quella di condividere un sistema, ma quella di “invitare” il curioso a giocare: infatti in quasi tutte queste guide si trovano link ad operatori di gioco online (che in genere sono legali ed ignari della modalità sediziosa con cui vengono sponsorizzati) in cui si invita, magari in modalità “demo”, quindi senza soldi (e questo tende ad ingenerare ancora più fiducia nell’utente) a provare il metodo proposto. Il risultato è piuttosto semplice: il curioso si iscrive presso l’operatore di gioco online, e qualora cominciasse a giocare non solo in modalità demo, esso è un cliente “indirizzato” dall’autore del sito o della guide, che così riceverà un compenso sotto forma di una tantum o di percentuale periodica.
Nel caso, invece, di software di predizione o di pronostico a pagamento la situazione è ben diversa. Qui la truffa è proprio nella vendita del software: il costo di questi software può oscillare dai €1000 ai €15.000. Questa tipologia di software “garantisce” una percentuale di errore sulla possibilità di “anticipare” l’esito di una competizione sportiva inferiore al 5%, ostentando complesse analisi statistiche dei precedenti, delle situazioni climatiche, delle statistiche di singoli giocatori nei giochi di squadra, etc. Una variante dei software di “pronostico sportivo”, sono quelli di analisi dei mercati: anche in questo caso i venditori si affannano a cerrcare di dimostrare come l’andamento di azioni, valute o titoli di stato possa essere “dedotto” da una serie di elementi pregressi e contemporanei, come l’andamento statistico, la situazione politica ed economica di riferimento, etc.
In tutti i casi c’è sempre da chiedersi: come mai c’è chi vende qualcosa che può far guadagnare ad un prezzo, anche se alto, decisamente non proporzionale all’eventuale profitto che potrebbe trarne sfruttandolo in esclusiva? E nel caso di guide gratuite: come mai c’è chi condivide sistemi di vincita, senza tenerli per se, ed utilizzarli per se stesso?
In ogni caso: dubitate gente, dubitate!