Sarà capitato a tutti di perdere i dati dal proprio computer, o da una scheda di memoria della fotocamera digitale, o da qualsiasi altro supporto digitale. Purtoppo, a quanto pare, i supporti digitali, benchè vengano garantiti per un numero di ore di utilizzo (ebbene sì, alcuni supporti digitali come le schede SD di qualità ed in nuovi hard disk in tecnologia SSD hanno l’indicazione delle ore di vita previste), spesso vengono meno prima, e “muoiono” sempre (non si sa perchè) quando avevamo dimenticato di fare il nostro bravo “Data Backup”.
Orbene, in questo articolo scopriamo l’acqua calda, ma è il caso di soffermarsi su alcune pratiche, che spesso volutamente ignoriamo che consentono a qualsiasi possessore di computer, di mettersi al riparo da eventuali perdite di dati.
Queste tecniche preventive sono decisamente “economiche”, decisamente molto economiche se paragonate ai servizi (pochi in verità quelli affidabili in Italia) di recupero di dati da hard disk e supporti danneggiati che costano un occhio della testa, in genere un tot di euro al gigabyte; costi che può sostenere solo un’azienda che abbia un interesse vitale nel recuperare i dati persi.
Ma siccome ognuno di noi ha sul computer le foto di famiglia, magari quelle di un viaggio indimenticabile, dei filmini con i propri figli (tutta memoria che affidiamo incautamente solo al digitale), oltre a documenti, programmi scaricati, etc., perdere i dati ha un significato di perdita affettiva spesso emotivamente molto intenso. Quindi anche se fare il backup dei dati può risultare spesso noioso (ma oggi ci sono programmi, spesso anche inclusi nei principali sistemi operativi che consentono il backup automatizzato), sarebbe bene il caso di osservare sempre alcune regole basilari.
Periodicità del backup: la copia dei dati dovrebbe essere effettuata con una certa periodicità, differente a seconda della mole di documenti prodotta quotidianamente; in genere per un computer di uso personale basta effettuarla settimanalmente, e comunque sempre, in coincidenza con trasferimenti dati da altri dispositivi (ad esempio se avete scaricato le foto dal cellulare o dalla fotocamera digitale).
Supporti di backup: La copia dei dati va effettuata su supporti o dispositivi esterni a quello in cui sono archiviati (non giova in caso di “crash” dell’hard disk avere due cartelle con contenuto identico nello stesso supporto di memoria). E’ possibile scegliere tra tantissimi supporti in commercio: dai CD (oramai quasi desueti) ai DVD, dalle pendrive, agli hard disk esterni, fino ad arrivare al “cloud storage”, ovvero la possibilità di archiviare online tutti i propri documenti.
Il cloud storage: Su internet esistono molti siti gratuti che mettono a disposizione degli utenti uno spazio minimo (che va da 1GB a 5GB, in genere) per il cosiddetto “cloud storage”. Significa che potrete copiare su un server remoto, sempre accessibile online, tutti i documenti che avete sul vostro computer; il tutto protetto da occhi indiscreti con i più moderni sistemi di sicurezza nel trasferimento dati, e con un login ed una password personali. Siccome questi servizi stanno diventando sempre più diffusi, consigliamo di utilizzare il cloud storage in aggiunta al tradizionale metodo di backup su supporti esterni. Solo per dare un’idea citiamo qui due servizi gratuiti: l’Amazon Cloud Drive, che consente di archiviare fino a 5GB online, esattamente come fosse un hard disk online, ed il servizio offerto da Box.com che consente sempre con 5GB gratuiti, anche la possibilità di condividere i file in cloud tra diversi dispositivi, in modo da avere una sorta di hard disk condiviso tra il vostro PC o MAC, il Tablet ed il telefonino.
Ovviamente questi sono solo semplici consigli, ma di software per il data backup automatizzato e di cloud storage, parleremo diffusamente in questa sezione, nei prossimi articoli.